Tutta la canzone segue lo stesso giro (da arpeggiare durante la strofa)
Al cinismo più bieco e posato
tipo quello da cantautorato
esser stronzi è dono di pochi
farlo apposta è roba da idioti
A chi è andato a vivere a Londra
a Berlino, a Parigi, a Milano o Bologna
ma le paure non han fissa dimora
le vostre svolte son sogni di gloria
A chi critica, valuta, elogia
figli di troppo di madre noiosa
l arte è pensiero che esce dal corpo
né più né meno come lo sterco
Alle donne, agli uomini ai froci
vi amo, vi adoro e ricopro di baci
corpi ignudi sgraziati o armoniosi
perdenti per sempre perfetti per oggi
A voi che vi piace di farvi fregare
dai nati vincenti, dal navigatore
dalla macchina nuova e dal suo fetore
dalla prova finale dall uomo che muore